molto bene, molto molto bene
31 ottobre 2007
"come potrei dimenticare....

many kisses..."

ora ricomincia il rito dell'F5..
posted by Sisa at 11:16 | Permalink | 0 comments
Un chimico
30 ottobre 2007
Solo la morte m'ha portato in collina, un corpo fra i tanti a dar fosforo all'aria per bivacchi di fuochi che dicono fatui che non lasciano cenere, non sciolgon la brina. Solo la morte m'ha portato in collina. Da chimico un giorno avevo il potere di sposar gli elementi e farli reagire, ma gli uomini mai mi riuscì di capire, perché si combinassero attraverso l'amore affidando ad un gioco la gioia e il dolore. Guardate il sorriso, guardate il colore come giocan sul viso di chi cerca l'amore: ma lo stesso sorriso, lo stesso colore dove sono sul viso di chi ha avuto l'amore? È strano andarsene senza soffrire, senza un volto di donna da dover ricordare, ma è forse diverso il vostro morire, voi che uscite all'amore, che cedete all'aprile? Cosa c'è di diverso nel vostro morire? Primavera non bussa, lei entra sicura, come il fumo lei penetra in ogni fessura: ha le labbra di carne, i capelli di grano..che paura, che voglia che ti prenda per mano! Che paura, che voglia che ti porti lontano! Ma guardate l'idrogeno tacere nel mare, guardate l'ossigeno al suo fianco dormire: soltanto una legge che io riesco a capire ha potuto sposarli senza farli scoppiare. Soltanto la legge che io riesco a capire. Fui chimico e, no, non mi volli sposare. Non sapevo con chi e chi avrei generato: son morto in un esperimento sbagliato, proprio come gli idioti che muoion d'amore.
E qualcuno dirà che c'è un modo migliore.


Fabrizio de André

Etichette:

posted by Sisa at 16:21 | Permalink | 1 comments
beatiful
28 ottobre 2007
A volte basta questo..una giornata un po' diversa..

passare qualche ora in un modo che fino a 12 ore prima non avresti mai detto

in un posto che nemmeno sapevi esistesse

con persone che avrai sentito nominare cento volte ma che non avevi mai conosciuto..

e ridere ridere ridere per qualche ora

in modo che il tempo possa fermarsi

non è importante l'evento in sé (insignificante)

è il modo in cui l'hai vissuto

perché poi quando esci e vai in università

e prosegui la tua giornata, anziché cominciarla lì

ti sembra di esserti appena svegliata, di non aver ancora realmente pensato

e sai perché?

perché per almeno 4 ore non hai pensato a quello a cui pensi da mesi ormai..mesi..

e presto scoprirai che non ci penserai per tutto il resto del giorno

e anche il giorno dopo

salvo poi avere delle "sorprese" un po' inaspettate

sorprese disattese poi

ma se si fossero verificate queste "sorprese" sai che ridere?

sai quanto ti saresti divertita, sai quanto ti saresti vendicata?

all'inizio ci rimani un po' male quando capisci che la vendetta non si attuerà

perché eri troppo carica

perché ti avevano troppo caricata

ma poi ti basta sentire una frase, pronunciata così a caso

forse per scherzo

o forse per provocazione

per risvegliarti qualcosa che quella serata aveva ormai cancellato

e allora ripensi ad una giornata passata così

diversa dalle altre

con persone diverse

a ridere, ridere, ridere

come se il tempo non esistesse

come se niente fosse successo negli ultimi mesi

come se davvero la tua mente fosse leggera come quelle risate

e allora ti senti un po' più leggera anche tu

e intravedi una luce che finora non vedevi

ma che cercavi,

disperatamente

e capisci che forse forse questa luce la puoi raggiungere

e in un tempo neanche troppo lontano.

un nuovo pensiero che fa viaggiare la mente..

finalmente anche il mio cuore diventa un po' più leggero.

Etichette:

posted by Sisa at 19:35 | Permalink | 4 comments
Nugae
24 ottobre 2007
"Ah Catulle, Catulle, quae te dementia cepit!" avrebbe detto Virgilio al suo collega. Perché? Perché Catullo, poeta neoterico ed elegiaco per tradizione, colui che scrisse quasi solo esclusivamente carmi d'ispirazione amorosa, il poeta latino della giovinezza e dell'amore per antonomasia, era un gran coglione. Nasce a Sirmione o a Verona nel 84 a.C. (forse) e nel 60 va a Roma, come facevano tutti a quei tempi a maggior ragione se volevi fare della tua vita una poesia. E lì, oltre a conoscere importanti personaggi politici come Cornelio Nepote, lì si innamora, come nella migliore tradizione narrativa. E di chi si innamora? Lo sapete tutti, si innamora di Lesbia, la donna soave cui sono dedicati i celebri versi vivamus, mea Lesbia, atque amemus. Ma chi era Lesbia? Lesbia era lo pseudonimo (come si usava all'epoca, specie se te la facevi con la moglie di un proconsole) di Clodia, sorella del tribuno Publio Clodio Pulcro. Una donna di indubbia eleganza, cultura e bellezza ma anche una donna famosa in quel di Roma per i suoi costumi decisamente libertini. Come si fa ad innamorarsi di una donna vanitosa, che vuole sempre essere al centro dell'attenzione e che ama trovarsi in situazioni sempre intriganti salvo poi fuggirle quando se ne stanca? Soprattutto come fa ad innamorarsene un uomo come Catullo, un uomo raffinato, profondo e legato a saldi principi? Una volta nella vita ci può stare la sbandata per la persona sbagliata, ma poi bisogna tornare in sé e capire l'errore, porvi rimedio. Altrimenti la dementia avrà la meglio su di te, Catulle. E invece no. Catullo si ostine. Torna a casa per la morte del fratello ma dopo pochi mesi è costretto a tornare a Roma perché la gelosia nei confronti di Clodia (che nel frattempo si faceva i suoi porci comodi) lo divorava, non poteva stare senza di lei. E da questo sentimento angosciante, da questa ossessione nascono i versi più famosi della letteratura latina odi et amo. quare id faciam, fortasse requiris. nescio sed fieri sentio et excrucior. E questo "excrucior" condusse Catullo alla morte nel 54, a soli trent'anni, perché, ormai lo sapete meglio di me, too much love will kill you..in the end.

Forse a voi questo tema non tocca ma a me sorge spontaneo chiedermi come un uomo così intelligente non sia riuscito a staccarsi da un amore che razionalmente non aveva senso alcuno. Come non sia riuscito a rendersi conto del pericolo che quell'amore costituiva. Ma cosa avrebbe potuto fare? Non si può scegliere chi amare, anche se questa persona ti fa soffrire e ti sembra quella più sbagliata al mondo per te. Non si può scegliere chi amare. Non poté Catullo 2000 anni fa, non possiamo noi oggi.

Etichette:

posted by Sisa at 10:51 | Permalink | 1 comments
parole non a caso
23 ottobre 2007
ricòrdo: [ri'kɔrdo] s. m.
l'atto del ricordare o del ricordarsi; anche l'effetto del ricordare con conseguente presenza nella mente di cose o persone del passato.

amarézza: [ama'rettsa] s.f.
fig. sentimento di tristezza accompagnata da contrarietà e talvolta da rancore.

delusióne [delu'zjone] s.f.
persona o cosa che delude.

tenerézza [tene'rettsa] s.f.
qualità di ciò che è tenero. fig. espressione di affetto, dolce e delicata. Atto affettuoso, carezzevole.

ràbbia ['rabbja] s.f.
eccesso d'ira che si sfoga in manifestazioni irragionevoli e violente. Tormento, forte irritazione che rode l'animo e non trova modo di sfogarsi all'esterno.

illusióne [illu'zjone] s.f.
credenza, speranza vana in qualche cosa che in realtà è ben diversa da come si presume o si desidererebbe che fosse.

sconfòrto [skon'fɔrto] s.m.
stato di grande abbattimento dell'animo.

sperànza [spe'rantsa] s.f.
viva attesa di qualcosa, accompagnata da desiderio.

paùra [pa'ura] s.f.
forte turbamento d'animo per un pericolo presente o prossimo, reale o immaginario o accresciuto dall'immaginazione.

leggerézza [ledʤ'rettsa] s.f.
fig. incostanza; poca serietà (in riferimento a persona o a comportamento).

òdio ['ɔdjo] s.m.
forte e duraturo sentimento, che ci fa desiderare e cercare il male altrui.

amóre [a'more] s.m.
affetto vivo, desiderio ardente verso una persona o una cosa a noi piacevole e cara.

ossessióne [osses'sjone] s.f.
stato psichico caratterizzato dalla presenza nella mente di un'idea, di un fatto angoscioso non controllabile dal soggetto.

nostalgìa [nostal'ʤia] s.f.
sentimento di struggente tristezza suscitato da vivo e irrefrenabile desiderio di persone care lontane o perdute e, in genere, alle quali si è legati da un qualche affetto.

Etichette:

posted by Sisa at 20:40 | Permalink | 0 comments
un sorriso da indossare..prima o poi..
20 ottobre 2007
oggi canto questa canzone..dopo un mese a base di Damien Rice (che comunque rimane il mio migliore amico, anche se lui non lo sa ancora..). Non ho certo cambiato umore ma almeno la voce e la lingua sì..è già qualcosa..

Ruotano domande astute a farti ragionare. Corrono risposte adatte a scopi razionali. Cadono i pensieri troppo grandi da trattenere. M'invento desideri più leggeri da sopportare, si muove il tempo ma le risposte dentro rimangono parole, solo parole. Puoi pensare di avere la ragione ma per scaldare un cuore non basterà. Resta un sorriso che mi aspetta, la veste mia perfetta per stare qui...resta un sorriso da indossare, la veste mia speciale per avermi per avermi per avermi per avermi. Si muove il tempoma le risposte dentro rimangono parole, solo parole. Puoi pensare di avere la ragione ma per scaldare un cuore non basterà. Resta un sorriso che mi aspetta, la veste mia perfetta per stare qui...resta un sorriso da indossare, la veste mia speciale per avermi. Resta un sorriso che mi aspetta, la veste mia perfetta per stare qui...resta un sorriso da indossare, la veste mia speciale per avermi per avermi per avermi per avermi...

Marcilo Agro e il Duo Maravilha

Etichette:

posted by Sisa at 17:36 | Permalink | 4 comments
19 ottobre 2007
let's read your oroscopo here. this is mine:

Il tuo simbolo di forza per le prossime settimane è un libro dell'imprenditore Robert Rodin intitolato Free, perfect and now: connecting to the three insatiable customer demands (Gratuito, perfetto e subito: come soddisfare le tre esigenze di un cliente insaziabile). L'autore sottolinea l'importanza per una ditta di offrire prezzi bassi, ottima qualità e prontezza nel servizio. Tieni bene a mente questa formula quando ti scervellerai per capire come attirare attenzione sui prodotti, i servizi e l'esperienza che offri. Ma ti invito anche a meditare sullo slogan "gratuito, perfetto e subito" nel suo senso più ampio. Come puoi mettere l'esuberante spirito di quel mantra in tutto quello che fai?
posted by Sisa at 18:31 | Permalink | 0 comments
L'improbabilità dell'amore
18 ottobre 2007
"Ti amo non per chi sei ma per chi sono io quando sono con te" si ripeteva Amie. Sì, "per chi sono quando sono con te". Questo è amore. Non si ricordava bene chi lo disse, forse Gabriel Garcia Marquez ma poco importa. Le frasi importanti, una volta pronunciate, diventano di dominio pubblico. Così anche il titolo di un'opera può diventare un detto popolare se la gente se ne appropria. Amie voleva appropriarsi di quella frase. Anzi in realtà era la frase che si appropriava di lei, che si cuciva addosso alla situazione che stava vivendo. E' strano come lavori il nostro cervello. Quella frase probabilmente Amie l'aveva sentita mille volte ma mai ci si era soffermata. Appena però la vita ha voluto gettarla in una situazione simile, allora le era tornata in mente e solo ora la capiva. Capiva anche il detto "al cuore non si comanda" che sembra così tanto banale e scontato ma che in fondo non lo è. Amie realizzò non tanto che non si può scegliere chi amare, ma proprio che è inutile tracciare il profilo dell'uomo ideale. E realizzò anche quanto fosse triste che le persone dessero un motivo ai loro sentimenti. "Perché ti piaccio?" le aveva chiesto una volta Damien. Ma che domanda stupida, aveva pensato Amie. Proprio stupida. Cosa avrebbe dovuto rispondere? Che le piaceva perché era alto, biondo, occhi azzurri, perché era particolare, diverso e perché amava gli sport e i viaggi? Doveva dirgli che le piaceva per il modo di guardarla, di baciarla o per quel suo modo leggero di fare domande, come se fosse sempre un'intervista? Doveva dirgli che le piaceva perché sapeva sempre stupirla in quello che diceva o faceva, perché non si limitava a pensare alle cose stupide cui pensano tutti? Oppure perché voleva renderla partecipe della sua vita, proprio lui che teneva tutti alla larga? No. E questo perché Amie si rendeva conto che dando una motivazione al proprio sentimento gli avrebbe anche irrimediabilmente posto un limite. Perché se io dico "mi piace il cioccolato perché è marrone" io pongo un limite. Se il cioccolato un giorno dovesse smettere di essere marrone e lo producessero viola smetterebbe forse di piacermi? No. Mi piace il cioccolato per quel sapore dolcissimo che si scioglie in bocca quando lo mangi. Per la sensazione che ti fa provare. A prescindere dal suo colore, dalla sua forma o da qualsiasi altra caratteristica. Insomma Damien le piaceva solo per come lei si sentiva quando stava con lui, per la sensazione di benessere che le faceva provare. Esattamente quello che diceva Gabriel Garcia Marquez. E lo stesso ragionamento vale al contrario: non basta che una persona abbia tutte le caratteristiche che più ti possono piacere per stare bene con lei. Ed Amie immediatamente pensò ad Alex: un ragazzo bellissimo, il sogno proibito suo e delle sue amiche di infanzia, che per lei, solo per lei, era diventato realtà. Un ragazzo, inoltre, che si discostava dalla sua categoria dei "belli": era un po' viziato in quanto tale ma era anche dolcissimo, in gamba e la faceva sentire la persona più importante del mondo. Insomma tutto quello che una donna può sognare, giusto? Sbagliato. Amie non poteva fare altro che pensare che per Alex non era riuscita a provare alcunché, benché si fosse sforzata. E questo a cosa era dovuto? Non certo a qualche difetto di Alex, anzi. E non era certo nemmeno un problema suo e tantomeno lo era Damien. Amie non riusciva a provare niente perché Alex non le comunicava niente e per quanto bello, intelligente, simpatico e dolce, non riusciva a innamorarsene. Quanto è improbabile l'amore: agisce per regole tutte sue, che non si possono capire. Perché chi cerca di capirle o peggio di farle proprie, alla fine perderà sempre. Questo aveva realizzato Amie.

Etichette:

posted by Sisa at 13:01 | Permalink | 0 comments
Bob dixit
14 ottobre 2007
Che dire, Sisa? Ultimamente sono stati mesi molto pesanti. Ti saluto con mille punti di domanda ma con altrettante strade davanti a me. Ho chiuso una porta enorme e se ne sono spalancate altre 10. Qualcuna di queste mi renderà felice? Ma cosa significa poi essere felici? Forse cambia da persona o persona o meglio ancora forse cambia da periodo a periodo. In un momento puoi credere che sia una storia seria e questo ti basta. Un altro invece vuoi la libertà. Un momento credi sia un lavoro e dopo non lo vuoi più. Non è debolezza, non è voluttà. E' essere umani. L'essere umano non è fatto per avere, è fatto per cercare. Non ce la fa proprio a starsene tranquillo: l'insoddisfazione è insita nella sua natura. E chi non lo ammette, è perchè ne ha paura. Perché non tutti hanno il coraggio di lasciare la stabilità. Ma chi non ci riesce non sarà mai felice. Perché la felicità non è per sempre. Non lo sarà mai. L'uomo non è fatto per la stabilità, è fatto per oscillare senza sosta. "The answer, my friend, is blowin' in the wind", diceva Bob Dylan. E cercare, oscillando, momenti intensi e unici di benessere, senza per questo rinunciare a creare relazioni intorno a sé. La vita deve essere un album fatto di mille momenti diversi e ognuno a suo modo speciale. Sai che noia sfogliare un album con un'unica grande foto? Insomma ci vuole un grande talento a seguire la propria natura umana senza fuggirla o negarla. "E chi dice che è facile? Se fosse facile non sarei ridotto così". Almeno, io la vedo così.

Etichette:

posted by Sisa at 15:04 | Permalink | 1 comments
Venerdì..giorno di oroscopo
12 ottobre 2007
Se vuoi vendicarti del tuono per il rumore che fa, la settimana prossima non sarà il momento ideale. E sarebbe una pessima idea anche maledire il mare perché è agitato, prendere a pugni il cielo perché è troppo alto o sparlare del vento perché si rifiuta di obbedire ai tuoi ordini. La fortuna cosmica ti bacerà se anche tu ti comporterai come una forza elementare che obbedisce alle leggi della natura senza chiedere scusa a nessuno. da Internazionale.it

In effetti bisognerebbe essere proprio stupidi per vendicarsi del tuono, per maledire il mare, per prendere a pugni il cielo o per sparlare del vento. Ma dopotutto...chi ha mai negato il contrario?
Ok stelle..facciamo questo patto. Io resterò nelle mie scarpe e lascerò fare la voce grossa al tuono, al mare, al cielo e al vento. In cambio però voglio questa famigerata "fortuna cosmica" o perlomeno un po' di respiro. Non mi sembra di chiedervi tanto.....

Etichette:

posted by Sisa at 14:17 | Permalink | 1 comments
omnia vincit Sisa
11 ottobre 2007
non dico altro..
Ho preso 26 in latino.
In quell'esame in cui la gente si spoglia di ogni dignità per arrivare a prendere un 18 (e anche oggi ce ne sono stati alcuni..)!
In quell'esame che molti cercano di saltare, di cambiarlo con qualche filologia strana..facendosi peraltro insultare da Prada, Masini & Co.
In quell'esame che fa ritardare la laurea finché non lo si supera!!
Insomma...HO PASSATO LATINO!!!
E COSI' HO FINITO GLI ESAMI DELLA TRIENNALE!!!!!!
SONO LA PIU' FIGA DEL MONDO!!!!!

non dico altro..

Etichette:

posted by Sisa at 15:56 | Permalink | 2 comments
Ora, prima, musica..
10 ottobre 2007
Calma la parola d'ordine. Tranquillità. Riesco perfino a non sentire le macchine che passano in Corso Venezia. Sì forse la campanella delle giostre è un po' invadente. Forse verso le 17 ci sono un po' troppi bambini ma in fondo basta sapere dove mettersi. Il tempo si ferma. "Ci spostiamo per favore? Qui ci sono troppi bambini". Non è per quello che facciamo o potremmo fare, è solo che ci tengo che gli attimi che vivo con te siano solo nostri. It's not that we scared, it's just that it's delicate. La Pro Caelio può essere più leggera se senti il vento sulla faccia e se ogni tanto puoi fermarti a guardare cos'ha da dirti il cielo. Se ogni tanto puoi guardare le foglie d'autunno e pensare che rinasceranno tra qualche mese ancora più verdi. "Non c'è niente. è solo che non riesco a trovare niente che non va. Niente". In effetti la perfezione è noiosa a volte. L'uomo è più felice quando cerca di avere qualcosa, non quando la tiene completamente in pugno. Ok, lezione afferrata. Passano un po' troppe coppiette per i miei gusti ma mi scopro intenerita nel guardarle ogni tanto scambiarsi dolci effusioni. E vedere i vecchietti passare in bicicletta e sedersi su una panchina non lontano da te, senza pensieri. “Sei qui con me”, prima di dormire. There's still a little bit of your ghost, your witness. E non sopporti l'idea che qualcuno si possa sedere sulla tua panchina, quella stessa panchina. Quella panchina è tua ormai. Puoi studiare solo lì. E ti sembra che Virgilio possa capirti quando ti dice "Quis enim modus adsit amori?". Nessuno, ti rispondo io caro poeta. “Devi pensare solo a quello che ti dico, hai capito? Se non lo pensassi non te lo direi”. Ma sì in fondo è normale essere volubili, deboli. È ciò che ci rende umani, fragili. Terribilmente fragili. Ed emotivamente instabili. Al punto di rasentare la schizofrenia. Some things in life may change and some things they stay the same. Like time. Due occhi stanchi ma vivi si fermano davanti a te, tu alzi lo sguardo dal tuo libro e scopri che quel vecchio che hai visto passare in bici prima, che si era seduto non lontano da te, quel vecchio ti ha scritto una poesia. Questa poesia:
Colpito al cuore, dai tuoi occhi,
tanto penetranti da palesarsi
dietro un paio di occhiali scuri,
e all’ombra di un berretto
[altrettanto scuro.
Povero Icaro
riuscirà a volare ancora?
E ti allieta la giornata solo dicendoti “Niente, volevo leggertela”. Scambio di emozioni fra sconosciuti, emozioni che durano secondi, che si disperderanno dopo pochi istanti ma che fanno sorridere. “Il mio comportamento è cambiato. Penso sia un percorso naturale”. Un estraneo ti può dedicare una poesia, così dal nulla. Entrare nella tua vita e uscirne nello stesso passo leggero. E pensare che esistono persone che si struggono per qualcuno che non le considera, che ha fatto tabula rasa, per qualcuno che non ha il coraggio di affrontare i propri sentimenti. I wanna hear what you have to say about me. Hear if you're gonna live without me. Hear what you want. Studiare comincia a stancarmi, non seguo più la concinnitas e ho bisogno di fare due passi sotto gli alberi quasi autunnali. La natura all’opera: uno spettacolo incredibilmente bello. Uno dei rari casi in cui “bello” non fa male. "Mi fai stare bene. Il resto non conta". Le parole possono essere talmente vuote a volte ed avere un'eco davvero illimitata. Ma poi alla fine il suono si perde e quello che rimane non è altro che cera sciolta. E non ci sei tu. Il vento si fa più fresco, ormai si avvicina il tramonto. Non è più estate e il sole comincia a farsi pigro. Forse è meglio tornare a casa, forse è meglio chiudere i libri e riporre in un cassetto i ricordi. Perché sebbene a volte il tempo sembri fermarsi in realtà è solo un'illusione dei giardini e più sono belli, più la sensazione aumenta. Le macchine in Corso Venezia in realtà non si sono fermate. Non voglio perdere il giro. “Abbiamo tutto il tempo che vogliamo”. Ma in fondo non c'è in quello che dici qualcosa che pensi. Sei solo la copia di mille riassunti.

Etichette:

posted by Sisa at 00:06 | Permalink | 1 comments
Kundera docet
08 ottobre 2007
mi è stato detto "devi vivere anche tu col cuore più leggero".

No, io mi rifiuto. Se vivere col cuore più leggero significa prendere tutto con estrema superficialità io non voglio. Io voglio vivere e vivere significa fare tutto sempre e cmq. Vivere significa mettersi in gioco per le cose a cui teniamo e se il prezzo è scottarsi, farsi del male, allora ben venga. Se il rischio è perdere l'equilibrio sono pronta. Non ho intenzione di restare sulla riva a guardare il fiume che scorre e non entrarci per paura di essere portata via dalla corrente. E' troppo facile trovare l'equilibrio sulla riva. Ma vuoi mettere che soddisfazione entrare in acqua e riuscire a stare in piedi nella corrente per 30 secondi? è impagabile e vale più quel mezzo minuto di una vita intera seduti sull'erba. Io non voglio vivere alla leggera. Io seguo la lezione di Kundera sempre e cmq. Per me la leggerezza dell'essere è insostenibile. Se devo, io scelgo la pesantezza. Fa più male è vero, ma almeno è reale.

Etichette:

posted by Sisa at 11:52 | Permalink | 4 comments
Toffee..
Per me gioia è quando sei triste, seduta sul davanzale della finestra, come non facevi da anni, ascoltando musica non troppo allegra e senti un rumore, vedi muoversi la tenda. E capisci che la tua adorabile gattina ha lasciato il suo giaciglio, sicuramente più comodo di un freddo davanzale, per venire lì da te. Ti guarda come a dire "Che c'è?" e si inerpica tra le tue gambe accartocciate per venire lì più vicino a te col suo musino a consolarti o a capire meglio cosa c'è che non va. E poi torna all'altra estremità del davanzale e decide di sedersi lì con te, di non abbandonarti. E si mette a guardare un po' te, un po' la notte, fuori dalla finestra. Ed è quando ti guarda coi suoi occhi ormai più neri che verdi per l'oscurità che capisci che lei non ti lascerà mai sola. Che finché vivrà, siano anche pochi anni, lei non ti lascerà mai sola. E quando poi torni a letto lei viene con te e ti si accoccola sulle gambe e si lascia accarezzare a lungo. Chi ha detto che i gatti sono egoisti? è solo che sanno quanto ci piace accarezzarli e il fatto che loro, indipendenti e rognosi come sono a volte, si lascino accarezzare significa affetto, voler farti stare bene. E poi darti un morso e poi due quasi a dire "ma sì dai ora bando alla tristezza, giochiamo un po'!". E per stavolta la lasci fare, giochi con lei e ti lasci mordicchiare un po' le braccia. In fondo se lo merita. E pensare che c'è gente che abbandona gli animali perché li considera forse esseri inferiori, dei pesi. Vorrei sapere quante persone in vita vostra hanno saputo fare quello che ha fatto la mia gatta stasera nel momento giusto..Non è difficile indovinare il suo nome, non te ne devi vantare, è la gatta più dolce del mondo. Non poteva che chiamarsi così..

Etichette:

posted by Sisa at 01:18 | Permalink | 0 comments
l'oroscopo del venerdì..di domenica!
07 ottobre 2007
Il pittore Jackson Pollock (1912-1956) è stato un pioniere. Invece di usare il cavalletto stendeva le sue tele sul pavimento. Invece di applicare il colore con il pennello, lo lasciava colare e poi usava tutto il suo corpo per dare forma alla sua creazione, strisciandoci e camminandoci sopra. A volte usava palette, bastoncini, pezzi di vetro e altri oggetti per manipolare ulteriormente il colore. È lui il tuo modello per la prossima settimana, Capricorno. Spero che ti incoraggerà a espandere il modo in cui realizzi le tue specialità. Prova nuove tecniche. Coinvolgiti di più nel processo. Sporcati e pasticcia più di quanto tu abbia fatto finora.

sicuramente domani all'esame di letteratura latina farò un gran bel pasticcio...

Etichette:

posted by Sisa at 23:40 | Permalink | 1 comments
It's just delicate
Ormai questo blog sta diventando il sito dei testi delle canzoni di Damien Rice..Insomma quando la tua vita corrisponde alle sue canzoni, la parola giusta non può essere che una: tristezza!!!

We might kiss when we are alone, when nobody's watchin'. We might take it home, we might make out when nobody's there. It's not that we're scared: it's just that it's delicate. So why d'ya fill my sorrow with the words you've borrowed from the only place you've known? Why d'ya sing hallelujah if it means nothin' to ya? Why d'ya sing with me at all? We might live like never before. When there's nothin' to give how can we ask for more? We might make love in some sacred place: that look on your face is delicate.

Etichette:

posted by Sisa at 03:30 | Permalink | 1 comments
SùperZiaSisa! scrive:
06 ottobre 2007
le persone complessate vale la pena conoscerle. se non è paranoia pura, significa che sotto mille paure c'è un qualcosa che batte e che pensa. fidati è meglio essere così che essere biondi, occhi azzurri, credere di essere furbi e poi in realtà vivere nella amorfità più totale.

Etichette:

posted by Sisa at 13:53 | Permalink | 2 comments
un'immagine, mille parole
05 ottobre 2007
posted by Sisa at 14:20 | Permalink | 1 comments
Da
03 ottobre 2007
"Io ho una teoria"
"Un'altra?"
"Eh sì io sono piena di teorie"..
e poca pratica, aggiungono i suoi pensieri.
"Sentiamo" dice la sua voce, mentre i suoi occhi sono immersi in quelli di lei seduti su una panchina dei giardini pubblici più belli di Milano.
"Secondo me le persone belle vivono una vita a sé. Diversa da quella delle persone normali"
La sua faccia si fa scura. Non capisce o non condivide. Io in ogni caso lei prosegue.
"Sì perché è come se vivessero in una versione edulcorata della realtà. Tutto è loro concesso, tutto è più semplice e di conseguenza si approcciano alla vita e soprattutto alle persone in modo diverso, sbagliato".
No, non è convinto.
"Mah insomma dipende.."
"Sì certo, a me non piace generalizzare però ho notato che spesso è così".
E dopo un attimo di silenzio in cui i suoi occhi azzurri la guardano sorridono e dicono "Boh", lei capisce perché lui non capisce. Perché è bello anche lui.
Come aveva fatto a non accorgersene?
E' per questo che non riesce a condividere il suo punto di vista che è sacrosanto: perché lui è bello e dopo un po' lo conferma anche lui.
"Sì io credo di essere bello. Insomma quando vado in giro, in metropolitana, mi viene spontaneo compararmi agli altri. E mi accorgo di essere bello".
Già..lei lo guarda, forse lo considera presuntuoso ma comunque si prende un attimo per guardarlo e decidere se è bello. Ma in quell'istante che dura settimane lei realizza che però lui è diverso. E' un bello con un pizzico di testa in più. Non vuole pensare chissà cosa di lui, ma per ora sembra diverso. Ci vorranno solo pochi giorni ancora per capire che diverso non esiste. Che lui non esiste. Che lui non è diverso. Sì è strano, forse, è diverso quindi. Ma non migliore. Che delusione. E lei che credeva di aver trovato qualcuno di maturo. Invece proprio lui che non vuole accettare, forse offeso, la sua teoria dei belli non fa altro che confermarla. I belli sono irrimediabilmente viziati dalla vita, anzi no, sono viziati dalle persone che li circondano. Sì perché le persone "normali" sono affascinate dai belli e per loro farebbero di tutto. E lei questo lo sa molto bene perché per tutta la sua vita lei è stata bruttina, un po' sfigata, insomma non proprio quella che tutti, maschi e femmine, cercavano. E per questo ha sofferto e ha conosciuto fin dal principio una realtà diversa, quella in cui tutto è duro e quella in cui nessuno ti regala niente. Poi un giorno dal nulla, il mondo ha cominciato a trovarla bella. Chissà..forse era solo cresciuta. O, più probabile, era cresciuto il mondo attorno a lei. E, lei se n'è accorta, quando il mondo ha iniziato a crederla bella la sua vita è cambiata. Tutto è stato più facile. Le stesse persone che prima la disprezzavano, ora la cercavano e avrebbero fatto pazzie per lei. Questo lei intendeva per "versione edulcorata della realtà". Perché nonostante questo lei non ha mai smesso di credere che la prima realtà conosciuta fosse quella vera.

"Ti accorgi che il tuo sguardo non resta su di me per più di 10 secondi?"
"Sì lo so"..
è perché altrimenti lei potrebbe perdersi nei suoi occhi azzurro cielo, potrebbe cominciare a trattarlo da "bello", soprattutto teme che lui arriverebbe a leggere quello che lei ha dentro, che non sa spiegarsi nemmeno lei. Ha paura che se un solo sguardo la tradisse, lui se ne andrebbe via lontano. Ha paura che lui si annoi, che possa cambiare idea. Perché, lei ormai l'ha capito, le persone belle amano cambiare. Amano trovare sempre nuove cose che possano stimolarle, forse proprio perché sono abituate ad avere tutto. E sempre lei crede che lui possa trovarla troppo "normale", lei..proprio lei che così tante altre persone le hanno sempre detto che era speciale. Lei ha paura di non riuscire a trattenerlo più di un aprile e quindi di perderlo presto.
Ma non preoccuparti, tenera, tanto lo hai già perso ancora prima di averlo: non si può trattenere il vento. Puoi solo goderti il momento in cui ti sfiora il viso, che a volte può aiutarti a vivere più alla leggera, e poi, caso mai, sperare che torni. Ma accetta un consiglio: meglio abituarsi a vivere senza vento. Che non si sa mai quando questo torna, se torna, e soprattutto in che modo torna. Perché il vento cambia sempre. Per questo è irrimediabilmente infelice.

Etichette:

posted by Sisa at 23:49 | Permalink | 7 comments
Una settimana fa..
02 ottobre 2007
Alessandro scrive:
alla fine la conclusione è : meglio non avere aspettative


SùperZiaSisa! scrive:
precisamente. così non si può restare delusi


Alessandro scrive:
infatti io ragiono sempre così! e tu dirai : vantati!

SùperZiaSisa! scrive:
ripeto: ti invidio

SùperZiaSisa! scrive:
ma se sono altre persone che ti portano ad avere aspettative allora cosa fai?


Alessandro scrive:
eh, bella domanda....dipende quanto possono contare per me le persone che dici.


SùperZiaSisa! scrive:
hai inconsapevolmente centrato la questione

Etichette:

posted by Sisa at 23:09 | Permalink | 0 comments
Come odiare Damien Rice
And so it is just like you said it would be. Life goes easy on me most of the time. And so it is..the shortest story, no love, no glory, no hero in her skies. I can't take my eyes off of you. And so it is just like you said it should be. We'll both forget the breeze most of the time. And so it is..the colder water, the blower's daughter, the pupil in denial. I can't take my eyes off of you. Did I say that I loathe you? Did I say that I want to leave it all behind? But I can't take my mind off of you 'til I find somebody new.

se non sapete l'inglese nemmeno dopo aver dato un esame all'università, potete chiedermi la traduzione..è abbastanza fondamentale..magari ve la scrivo in spagnolo..magari tra qualche settimana..

Etichette:

posted by Sisa at 18:25 | Permalink | 1 comments
PANTA REI CAZZO!
01 ottobre 2007
Un post solo per quotare alla grande un post dal blog della Vale. Taglio solo l'inizio che è un po' troppo 'personalizzato' ma per il resto non cambio una virgola!! Grandissima Vale.

ultimo giorno di settembre..
In questo mese, qualcuno di noi si è sentito "diverso"...ok ok ok, allora diciamo la verità: io e qualche altra persona ci siamo sentite diverse...diverse in mille sensi:

  • diverse da come stavamo prima, prima dell'estate, per le sensazioni... le emozioni che non si provavano da mesi..mesi allucinanti..dove la gente ti guarda e non sa come fai a resistere.. e tu resisti solo xke hai persone troppo stupende accanto che ti danno forza..
  • diverse perchè siamo sentimentali, entusiaste...testarde da morire...
  • diverse xke comunque ti rendi conto che alla fine, molto alla fine, forse sei forte come ti dicono e come tu però non ti senti... forte xke per rosicare tu rosichi, xke rosicare è una figata, perchè t metti in gioco nelle cose che sai ti fanno stare bene, xke non ti nascondi dietro ad autoconvincimenti come "ma ci sono cose più importanti", xke alla fine il coraggio non ci manca..e anche se la paura ci frega noi seguiamo "la dura legge del gol" cioè ce la gichiamo sempre..xke alla fine è uno spettacolo quando vinciamo noi...xke non molliamo mai..
  • diverse perchè siamo pazze, casiniste, con la faccia tosta, (imbucate quando serve) ma questo non ci impedisce di essere personcine per bene, corrette, vere...di cuore...che si guardano allo specchio e cercano solo di nascondere le occhiaie o il brufolino infido (tutta colpa del mc donald's)
  • diverse xke chi si accontenta gode solo così così e non ci basta, xke viviamo troppo poco per accontentarci.
  • diverse xke ci mettiamo un po' ad allontanare le persone che ci fanno stare male, ma alla fine capiamo che PANTA REI CAZZO, e di guardare il mondo scorrerci davanti senza partecipare x paura di star male non va.. e quelle persone di merda non possono farci vivere male quello che abbiamo davanti..ma possiamo impedirglielo solo noi..lasciandole definitivamente indietro...
  • diverse xke noi la verità la vogliamo detta dura, in faccia come dice Vasco...
  • diverse xke si piange...xke non si capisce...non si capisce...che siamo diverse..forse sbagliate...sbagliatissime..ma diverse..

io non so dove sia il tasto reset ma evidentemente qualcuno lo ha trovato. Bene lo cercherò anch'io perché così non si può andare avanti.

Etichette:

posted by Sisa at 18:23 | Permalink | 1 comments