ora scrivo..mi prestate un po' di tempo?
20 settembre 2006
Oggi era uno di quei giorni che ti svegli e guardi il calendario per sapere che giorno è. Uno di quei giorni in cui ti svegli chiedendo per favore 5 minuti in più, poi pensi che hai un esame e allora ti prometti..domani sto a letto fino a mezzogiorno!! Oggi era uno di quei giorni che a mezzogiorno mi ha fatto controllare che l’appello fosse effettivamente il 19 e non il 18. uno di quei giorni in cui non sai bene perché ma sei al mondo anche tu..

Insomma oggi ero agitaterrima e non capisco proprio perché. Sarà stato la consapevolezza di non aver dato proprio il 100% nel ripasso di questo esame. Sarà stato il caldo di settembre. Saranno stati gli ultimi 4 giorni di fancazzismo totale. O sarà la sindrome leone-coniglio. So solo che mentre mi avviavo verso il dipartimento di filologia moderna mi ripetevo ‘sono un leone, sono un leone, sono un leone’. Lo so..è un po’ patetico. Cmq la cosa preoccupante di oggi è una: la mia mente si è trasformata in un blog. Ormai non penso più normalmente le cose ma racconto a me stessa cosa sto pensando. Questo mi era successo anche nel momento più coinvolgente delle mie letture di Kundera: lì però raccontavo in terza persona, come fa lui. Fatto sta che è abbastanza sconcertante…
Dunque alle 13.56 prendo l’autobus per andare alla metropolitana e già alla fermata dell’autobus assisto ad alcuni atti di stupidità adolescenziale che non sto qui a riportarvi. Inoltre leggo un annuncio mortuario di una donna di Cesano morta a 36 anni. La cosa che faceva rabbrividire era appunto che tra i parenti che la compiangevano, insieme al marito, il figlio (!!!), la sorella, c’erano i genitori. Ho rabbrividito e le ho mandato un pensiero. Cmq arrivo in metropolitana, mi siedo, tiro fuori il quaderno ma sono davvero troppo agitata e non capisco perché. Allora, dopo i soliti sguardi indagatori della classica persona di turno seduta di fianco a me che dal titolo dei miei appunti cerca di capire cosa studio (una volta uno ci ha provato: mi ha chiesto se studiavo arte!), mi guardo intorno e faccio una cosa che adoro fare: osservare le persone. Alla mia sinistra c’è il classico gruppetto di ragazzine tamarre: c’erano le due femmine dominanti, forse tre e le tre api-operaie che cercavano di comprarsi l’indulgenza delle tre sovrane. E poi c’era, di fronte a me, una signora vestita di bordeaux, sulla 70ina che le insultava apertamente: ‘che gioventù scema’ continuava a ripetere ‘la generazione della stupidità’ e poi rivolta ad un uomo sulla quarantina penso dice ‘visto che figli che avete messo al mondo??’ per poi finire con una disquisizione sulla moda di oggi che fa le magliette con la pancia di fuori, evidente causa di forti mal di pancia. In poche parole, ha predetto a tutte le nuove generazioni, una morte lenta e dolorosa per congestioni croniche. Scendo in Duomo e ogni volta che lo faccio immagino che la gente penserà che vado a fare shopping o a bere il caffè da 3 euro con un’amichetta fancazzista. E avrei voglia di dire ‘scendo per andare a fare un esame’, ma lo trovo inutile e poco interessante. Dopo aver salito le scale decido di passare per il sottopassaggio per vedere se la vetrina di Vietnam mon amour ha cambiato i vestiti e invece sono gli stessi di giugno. Se vi capita fate un salto sul sito
http://www.vietnamonamour.it/ (mi pare..): io adoro quei vestiti. La prima volta che ho notato la vetrina ce n’era uno azzurro e mi sono immaginata alle mie nozze con su quell’abito..il classico AO DAI vietnamita. E non nego che ci sto ancora pensando.. Ora ce n’è uno rosa che non è niente male anche quello. Non riesco più a caricare le immagini, non so perché, perciò se non sapete cos'è un AO DAI cliccate qui. Quando arrivo in università passo subito per un paio di aule in cui ci sono persone che stanno sostenendo degli esami e mi sale un’ansia incredibile. Prima di andare in dipartimento mi fermo al bagno, uno dei bagni più orrendi che abbia mai visto. Qualcuno aveva addirittura pisciato nel mini lavandino che c’è insieme al water nello stanzino. Uno schifo. E lì rimpiango la sede in via Noto: sarà in culo ai lupi, non sarà antica ma è pur sempre decente. salgo le scale del dipartimento pensando a quante volte le ho salite non vedendo l'ora di scenderle dopo qualche ora con un peso in meno e 6/9 crediti in più e penso a tutte le volte che sono scesa con le lacrime agli occhi (pochissime devo dire) e quante saltando di gioia, quante incazzata e quante leggera come una piuma. Dopo l’appello mi rendo conto che da numero 8 che ero sono diventata la numero 3 e la cosa non può che farmi piacere e ancora più piacere mi fa vedere la Fulvia che era venuta proprio per sentire le interrogazioni di italiano non sapendo che c’ero anch’io. Ah mitica Fulvia che mi dice 'ora vado a prendere da bere. non è che hai 30 centesimi da prestarmi??'. mi ha fatto morire. Cmq lì incontro anche Maura ed Erica e mi distraggo chiacchierando. Il primo lo tiene un po’, ma lui aveva un programma assurdo su Spinazzola, Buschauss, i formalisti russi, Tozzi e un altro che non ricordo. Mizze. La seconda arriva, si siede e l’assistente, bastarda come la morte, le chiede di parlare del saggio che descrive la situazione di Milano fra le due guerre. Lei risponde beata come un angelo che sa tutti i saggi meno che quello. Wow. Io, che già saltavo di gioia per aver evitato quella domanda, me la vedo pendere sopra la testa inesorabile. Confido che se ne dimenticherà prima che tocchi a me e invece l’anima persa non sa rispondere nemmeno alla seconda facilissima domanda e la prof la invita a fare un giro per calmarsi dato che l’emozione non le permette nemmeno di parlare. Dunque scorre il dito veloce….Scarciello Simona. Cazzo! Tocca già a me..le due domande: ‘come cambia nell’età borghese il concetto di lettura rispetto all’età precedente’ e ‘l’incipit della scacchiera davanti allo specchio’. Domande che se mi avesse fatto a luglio avrei saputo rispondere. È questo che mi ha fatto incazzare dell’aver rifiutato quel voto a luglio: che è stata sfiga perché se mi avesse fatto altre due domande avrei preso 30. cmq rispondo bene alla prima, un po’ meno alla seconda e non me ne pento perché ciò che voleva sentirsi dire non l’ho trovato né sui saggi, né sui libri, né tantomeno l’ha detto a lezione. Per cui mi consolo. L’assistente, probabilmente delusa dalla vita di merda che conduce, propone un 26. e la prof accetta. E vabbè..ormai la mia politica è ‘tutto va bene, tutto fa brodo’. Visto soprattutto che il voto della triennale vale meno di niente. Poi oggi ho trovato un corso di laurea specialistica che mi interessa. Si chiama Cultura e linguaggi per la comunicazione. Adesso mi studio bene il programma poi vedrò. Dopo l’esame capatina alle Messaggerie Musicali che sul catalogo dell’Euroclub ho visto che è uscito già il dvd dell’Era Glaciale 2. Ma non la trovo, però compro Memorie di una Geisha (che si vende solo ed esclusivamente con all’interno un mascara della Max Factor, velato invito alle giovani d’oggi a intraprendere la carriera di intrattenitrici..però se conto che solo un mascara di solito costa 15 euro al diavolo il pudore…) e V per Vendetta per il mio ammmmmmore che abbiamo rivisto stasera. Particolare. Nel frattempo cerco anche un bel cd per cambiare un po’ musica e mi dirigo, dopo ore di vana ricerca, nel reparto hard/punk/metal. Vaghi ricordi di nomi di gruppi citati dalla Socia ma mi ricordo solo i Nightwish e i Within Temptation. I primi li trovo ma non so cosa fare, gli altri no perché la lista finisce alla R. vi pare normale? Mi giro qualche cd fra le mani mentre fanno andare una canzone di Tiziano Ferro che mi sembra terribilmente plagiata ma non saprei dire da chi l’ha copiata. Alla fine non compro niente..mi mancano ancora troppe informazioni a riguardo. Socia attendo indicazioni…
Al ritorno in metropolitana mi metto in piedi (notare l’immensa fortuna di questi giorni che mi accoppia sempre a un vagone con l’aria condizionata) a leggere il mio bel libro che volge ormai al termine (Cent’anni di solitudine, mi mancano 50 pagine, stasera lo finisco) e si libera un posto davanti a me. Con la coda dell’occhio vedo una signora un po’ in là con gli anni e le faccio un cenno per farla sedere. Lei ringrazia e si siede commentando ‘tanto si può leggere anche in piedi’. E lo dice sorridendo. Io da brava ragazza rispondo ‘sì si figuri’, ma avrei voluto dirle ‘embè se io voglio leggere sdraiata??’ ma mi trattengo e torno alle storie di Amaranta Ursula che va a studiare a Bruxelles. Poco dopo la Divina Provvidenza manzoniana mi libera un posto accanto alla cara vecchietta e mi accomodo. Un paio di fermate più tardi sale una signora ancora più anziana che si guarda intorno speranzosa. Io la scorgo e le dico ‘vuole sedersi?’. Lei non risponde neanche, fa un cenno con la testa e con lo sguardo sembra dire ‘era ora!!’. E vabè mi rimordo la lingua e torno a leggere della morte di Fernanda. Però penso ‘chissà la signora di prima come mi guarderà ammirata. Starà pensando a come sono gentile’. La guardo e resto impressionata dalla sguardo che ha lanciato prima a me e poi alla seconda vecchietta. Quasi di gelosia, come per dire ‘pensavo avessi aiutato solo me perché ero speciale e invece sono solo una delle tante’. Sconcertata da questo atteggiamento mi rimmergo nella lettura, finché la prima vecchietta a bande nere scende e non mi degna di uno sguardo, con naso alzato e passo rapido esce dalla metropolitana come a dire ‘non voglio vederti mai più’. E così in un pomeriggio ho aiutato una vecchietta e al contempo tradito l’impagabile fiducia di un’altra. Poco importa, ho un mascara nuovo gratis!

Etichette: ,

posted by Sisa at 00:24 | Permalink |


2 Comments:


  • At 20/9/06 09:56, Anonymous Anonimo

    Sarà presto fatto, Soc!  
  • At 24/9/06 12:47, Anonymous Anonimo

    Io l'ho letto ^^ e sono una che di solito dopo tre righe passa ad un'altra pagina :)!

    Beh, la descrizione del dopo esame mi è piaciuta un sacco. Certo, a volte leggendo trovo strano quello che scrivi, ma vado avanti a leggere, quindi significa che lo scrivi bene :)!

    Ah, per l'esame e le domande cui avresti potuto rispondere l'appello prima..beh dai, adesso però sapresti rispondere anche a quelle per cui t'ha mandato a casa ;)!