i soldi fanno la felicità
22 settembre 2006
Oggi è stato uno di quei giorni in cui ho mantenuto la promessa di qualche giorno fa: mi sono alzata da letto alle 13.21. non restavo così tanto a letto dai tempi delle medie. E una frase come questa cosa fa pensare? Vi viene voglia di ammazzarmi. E perché? Perché faccio una cosa che magari vorreste fare ma non potete. E quindi? La conclusione: che mondo ingiusto. Ecco è esattamente di questo parere che sono stasera..

Che mondo ingiusto. Tre parole, una verità. Stasera io, Luca e suo fratello siamo usciti con un vecchio amico di Luca, Mauro, un grande. Troppo simpatico e poi una persona davvero bella e sono sempre davvero contenta quando usciamo con lui, visto soprattutto che non succede molto spesso. Proprio lui stasera ci parlava un po’ del suo lavoro (che non dico ovviamente per la privacy eheh) e di un suo cliente in particolare (idem con patate, a maggior ragione) che ha così tanti soldi, ma così tanti soldi che..l’unica frase che ti viene in mente è quella che ho detto sopra. Davvero io a sentire certi discorsi ero…triste. È il caso di dirlo. Soprattutto perché non me ne capacito. Avrei potuto provare invidia, rabbia se vogliamo o indifferenza, ma non tristezza, è un sentimento troppo grande. E allora analizziamolo. Prima di tutto ero triste, è il caso di dirlo francamente, per ‘me’. Si sa che non sono i soldi a fare la felicità ma questa frase ha senso solo se si intende che non bastano solo quelli a renderti felice: ma mettiamoci nei miei panni: ho Luca, ho degli amici, studio qualcosa che mi piace, ho una bella famiglia, pratico uno sport che mi piace..direi che qualche milione di euro non può che migliorare le cose!! Scherzi a parte, devo ammettere che certe volte vorrei, non essere ricca sfondata, ma avere un po’ di soldi perché tolgono tante preoccupazioni (non che ne abbia di impellenti) e ti lasciano più sereno dentro. Poi senti al telegiornale che un pensionato ha giocato UN EURO di schedina al supernalotto e così di colpo ha beccato una combinazione di sei numeri che valeva 60milioni di euro. ma vi sembra giusto?? uff..E poi la riflessione, come è ovvio che sia, si è spostata più in generale. Al mondo. Al mondo che ha gente che non arriva a fine mese e gente che guadagna 2,5 euro al secondo (ci può consolare l’immagine che ogni secondo gli piombino in testa 2 monete dall’alto sperando che gli facciano un po’ male!!) senza andare per forza a parare su quelli che muoiono di fame in Africa o in giro per il mondo e a Pamela Anderson che spende non mi ricordo quanti milioni di dollari a settimana per avere tutti i giorni la casa piena di rose rosse fresche. Che poi, come ho detto a Luca, se uno, come il cliente di Mauro, i soldi se li fa, onestamente, li guadagna sono anche meriti suoi. Ma non vedo perché uno debba prendere i miliardi per fare un film o per giocare a pallone o peggio per fare il politico. Dio se solo pensiamo che i nostri politici passano le giornate cercando di risolvere i problemi economici del Paese, del mondo o delle famiglie in difficoltà e poi a fine mese si prendono la busta appesantita da cifre con troppi zeri e basta che lavorino 18 mesi, ripeto 18 mesi per avere la pensione assicurata. È un paradosso micidiale. In un moto di tristezza ho pure detto a Luca che spero in una specie di diluvio universale, una sorta di giustizia divina. Se Dio invece che giocare a dadi con noi buttasse giù un occhio..ma il problema non è lui, si sa, è il libero arbitrio.
E allora torniamo al discorso che avevo già fatto circa un anno fa: se nessuno degli uomini più ricchi al mondo se la sente di risolvere qualche problema al nostro mondo, introduciamo anche noi il rito della katoaga e sistemiamo così le cose. Questo rito l’avevo già spiegato nel vecchio blog. Lo ridico in due parole. La Katoaga è un rito dell’isola di Futuna, situata nell’alta Polinesia occidentale. L’economia di quest’isola si è sempre basata sull’agricoltura e l’allevamento di sussistenza fino a quando non è diventata un TOM francese (e poi dal 2003 un COM) e quindi sono stati introdotti impieghi statali salariati che hanno minato l’equilibrio economico delle famiglie residenti. Quindi, dato che la politica dell’isola è quella di vivere tutti in pace cercando di essere più o meno tutti uguali economicamente parlando, in occasione di alcune ricorrenze si raccolgono dei beni che ogni famiglia deve dare. Questi beni possono essere in denaro per chi ne possiede o in prodotti della natura per chi vive di quello e sono ovviamente proporzionali alle possibilità di ciascuno. Dopodichè si divide in parti uguali per ogni famiglia dell’isola. Provate a immaginare cosa succederebbe se tutti facessimo così, anche solo una volta. Ognuno mette tutto quello che ha, o quasi, e poi lo ridistribuiamo..lo so..sono un’utopista…

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posted by Sisa at 00:56 | Permalink |


2 Comments:


  • At 22/9/06 15:15, Blogger Sisetta

    x chiodino: fa niente amor, ci compreremo la casa lavorando onestamente:))

    x sa: ceeeerto in formisssima per stasera! poi birretta stavolta..anche se nn so più se Luca riesce a raggiungerci! :(  
  • At 26/9/06 17:04, Anonymous Anonimo

    Eh già, Soc... Ed io ne vedo di tutti i colori...