Una settimana dalla laurea
16 febbraio 2008
Una settimana dalla laurea. Ora sono le 14.30: una settimana precisa. E cos'ho ora ad una settimana da questo momento così importante? Un po' di nervosismo per la discussione, per quello che dovrò dire e fare. Un po' di indecisione su cosa indossare per questo evento. Un po' di paura per come andrà, per quello che potranno dire e fare. Un po' di rammarico per un probabile 105 (spero!!) che poteva essere 110 e lode..tranquillamente. Mi consolo pensando che il primo anno di università è stato quasi un anno sabbatico, in cui seguivo i corsi, davo gli esami tanto per, senza avere bene idea di quello che facevo e perché. E non nego di aver dubitato della mia scelta un paio di volte. Un po' di preoccupazione per i prossimi esami e per la media che dovrò tenere sempre più alta. Ma basterà impegnarsi un minimo, come non ho mai fatto. Provare, per una sola volta nella mia vita, a dare tutta me stessa. Io, come dicevano al liceo i miei professori, sono un diesel: ci metto un po' a carburare, a concentrarmi, ma se capita che mi concentri non mi ferma più nessuno. Devo ancora esplorare tutte le mie potenzialità, perché quando rifletto su quello che faccio e come lo faccio (qualunque cosa, dallo sport allo studio), mi rendo sempre più conto che potrei dare mille volte di più. Quando la mia insicurezza mi abbandonerà totalmente? Solo allora verrà fuori tutto il mio potenziale. Forse. O forse solo mi illudo. Una settimana dalla laurea . Un po' di preoccupazione per la festa, per dove sarà, per quanto spenderò. Ma alla fine tutto ciò che spero è che ci siano tutti i miei amici a festegiare con me e a dimostrarmi il loro affetto. Spero che nessuno si lamenti del posto, dei cocktail, della musica, dello spazio perché vorrei solo ridere, festeggiare e divertirmi. E vorrei offrire da bere a tutti per ringraziarli di tutto. Di essere lì, di essere miei amici e di volermi così bene da voler festeggiare con me questo momento importante. Ok, è solo una laurea triennale, non conta un cazzo nella società di oggi, ma io fin da piccola sognavo di laurearmi, di poter dire "sono laureata". Credevo fosse l'orgoglio più grande di tutti. Odio la mia società che mi ha in parte privata di tale orgoglio, ma non me l'ha negato del tutto: sono emozionata, felice, orgogliosa lo stesso. Una settimana dalla laurea. Quel giorno ci sranno i miei genitori. Tutti e due per fortuna. E non vedo l'ora di vedere il sorriso di mia madre che so sarà accompagnato da due occhi lucidi, come lo sono ora i miei pensandoci. Non vedo l'ora dell'abbraccio fiero di mio padre che ci sarà, ci sarà. Ci sarà poi mia sorella, la mia sorellona che ha sempre creduto così tanto in me dimenticando forse a volte quanto anche lei valga, cosa non sminuita di certo dal fatto che ora la sua unica occupazione sia fare la mamma, anzi. Ci sarà anche la sua splendida creatura e mio cognato, che si è preso un giorno di ferie solo per me. Ci sarà il mio fratellino, che mi ha giurato di esserci e di tenerci. Non potevo immaginare questo giorno senza di lui. Il resto della mia famiglia, grande sostegno per me, ci sarà, a prescindere dall'età e dagli impegni. Non ci sarete voi due, ormai scomparsi, e soprattutto tu che sei andato via da poco e che avrei voluto facessi in tempo ad assistere a questo giorno. Non ci sarai tu, ormai uscito dalla mia vita, e, lo sai, mi spiace. Perché mi hai accompagnata per tutto il corso degli studi. Ti sei sorbito le menate pre e post esame. I sorrisi dei 28 le lacrime delle delusioni. Mi dispiace per te, non per me. Mi dispiace che le nostre speranze si siano frantumate, figlie di sogni non realizzabili. Chissà se sarai lo stesso orgoglioso di me. Ci saranno le mie amiche, ricordo di anni strani, tristi, molto difficili ma testimonianza di rapporti che durano, soprattutto con te, piccola comunista. Non ci sarai tu, Socia mia, e quanto ne soffro. Ci sarai alla prossima, spero. Non so chi altri ci sarà, ma ognuno significherà qualcosa. Una settimana dalla laurea, una metro che sfreccia verso Lambrate e un ipod che mi suggerisce l'umore, ora felice con gli 883, ora spensierato con gli Articolo31, ora dolce e pensieroso con Faber. Una settimana dalla laurea e due mesi e mezzo alle spalle. Ecco chi altri ci sarà: tu. La prima persona che vorrei abbracciare in un momento di gioia come questo. Una settimana dalla laurea. La stazione di Lambrate, le 15.00, il vento in galleria, una panchina, una penna che scorre e la voglia di correre da te. Ma è presto, prima devo finire questi pensieri, altrimenti resteranno inespressi nel mio cuore e non li recupererò più. Una settimana dalla laurea e una parola nella testa: GRAZIE. A tutti, ma soprattutto a te. Di essere entrato nella mia vita e di averla sconvolta. Ai miei genitori dedico la mia laurea, dedico questi tre anni di studio. A te dedico il resto che verrà. A te dedico la mia vita.

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posted by Sisa at 03:06 | Permalink |


2 Comments:


  • At 16/2/08 13:38, Anonymous Anonimo

    sei una stronza!! mi hai fatto piangere!!! la pagherai caraaaaaaa!!! (sigh ti abbracciooo silbiux)  
  • At 19/2/08 12:10, Anonymous Anonimo

    stupendo post

    e il momento della laurea lo è ancora di più.
    Quando esci, respira, chiudi gli occhi, riaprili piano, guarda quanta gente è lì felice per te e spalanca un sorrisone.

    tONj