Cazzo cazzo
05 gennaio 2008
Odio le persone che piangono per niente, cioè senza un vero motivo. Odio chi va ai funerali di persone che non conosce e si commuove per loro. Odio chi dice "Non ti conoscevo ma mi spiace che sei morto" e ancora di più odio chi dice "Peccato che non ci siamo conosciuti meglio prima che te ne andassi". Ma che razza di frasi sono? Come si può provare dolore per persone che non si conoscono davvero? Alle quali non ti lega un affetto di qualsiasi tipo, sia anche una simpatia per aver passato qualche mese insieme? Cosa vuol dire "peccato non averti conosciuto meglio"? Se due mesi prima di morire aveste saputo della sua morte vi sareste dati da fare per spulciare la sua vita, i suoi ricordi, la sua mente? Che ipocrisia, quante parole vane e vuote. Eppure ora, in questo momento mi sento parte di questa falsità. Perché mentre leggo i tuoi messaggi di addio sul forum mi sorgono alcune lacrime silenziose e non so motivarle. Ricordo scene esilaranti nelle partite cadette contro di te, le risate a mettere a posto dopo la partita le panchine. Ma sono passati anni, tanti anni. Mi sono rallegrata quando ho saputo che allenavi l'Olimpia. Mi sono detta "Sono contenta per lui". Ed erano già tre anni. Non ti vedevo da un anno, io. Esattamente dallo scorso capodanno in un parcheggio del Carrefour di Carugate che stavi andando non so dove per l'ultimo. Non sapevo nemmeno il tuo vero nome. Eppure leggere quei commenti, quelli veri, mi hanno messo una gran tristezza. Forse non piango per te, forse piango per la tua morte. Non mi mancherai, semplicemente perché non ti vedevo mai, non avevamo alcun tipo di rapporto. Certo posso concordare che eri una persona solare, davvero incredibile in quanto a simpatia e da quanto leggo anche come allenatore eri uno valido. E sicuramente questo fa tristezza. Com'è quella frase super inflazionata e banalissima? "Sono sempre i migliori ad andarsene". Sarà anche inflazionata ma alla fine sono sempre i più stronzi a rimanere di più. Su questo quindi posso essere triste per te: pensare che una persona come te non c'è più, che non è giusto e non lo meritavi. Ma forse piango perché questi eventi ti ricordano che la morte è più vicina a noi di quanto la tv ci faccia credere. Siamo così tanti al mondo che quando si parla di morte ci si rassicura pensando che capiterà sempre a qualcun altro, non a noi né tantomeno a qualcuno che conosciamo. E invece non è così: nei 6 miliardi di persone al mondo ci siamo dentro anche noi e i nostri amici-conoscenti e la statistica non conta più un cazzo. O forse piango per il modo in cui sei morto che mi fa pensare cose orrende, cose alle quali proprio non voglio pensare, cose che mi ucciderebbero davvero..davvero. Forse però piango per tutti questi motivi messi insieme che uniti potrebbero formarne uno vero. E anche se non c'è scritto il tuo nome e cognome su questo motivo, cosa importa? Io ti mando lo stesso un pensiero e un augurio di sogni tranquilli.
Ciao Kigia.

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posted by Sisa at 16:23 | Permalink |


2 Comments:


  • At 8/1/08 13:41, Blogger ginez

    Francesco Ricca... si chiamava Francesco Ricca. Ciao Kigia. E, Sisa, non giudicare le lacrime degli altri, non sai mai da dove vengono... ma capisco la tua rabbia. Ginez_17  
  • At 18/1/08 17:48, Anonymous Anonimo

    Qualche lacrima in più leggendo il tuo commento...
    Un abbraccio