Dal punto di vista del pianeta, questa invasione del merlo nel mondo dell'uomo è incontestabilmente più importante dell'invasione dell'America del Sud da parte degli spagnoli o del ritorno degli ebrei in Palestina. Il cambiamento dei rapporti fra le diverse specie del creato (pesci, uccelli, uomini, vegetali) è un cambiamento di ordine più elevato rispetto a quelo fra i diversi gruppi di una medesima specie. Che la Boemia sia abitata dai celti o dagli slavi, che la Bessarabia sia conquistata dai romani o dai russi, la terra se ne infischia. Ma che il merlo abbia tradito la propria originaria natura per seguire l'uomo nel suo mondo artificiale e contro natura è qualcosa che produce un mutamento nell'organizzazione del pianeta.
Ciò non toglie che nessuno abbia il coraggio di interpretare i due ultimi secoli come la storia dell'invasione delle città dell'uomo da parte del merlo. Siamo tutti prigionieri di una concezione rigida di ciò che è importante e di ciò che non lo è, puntiamo gli occhi ansiosi sull'importante, mentre di nascosto, alle nostre spalle, l'insignificante conduce la sua guerriglia che finirà col cambiare inosservata il mondo cogliendoci di sorpresa.

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