E qui apriamo una parentesi. Mentre valutavo la possibilità di recarmi in università col motorino, vagliavo anche l’ipotesi di non fare più l’abbonamento ATM annuale ma mensile dato che potrei usarlo molto meno del solito. E questa idea mi sarebbe balenata nella mente anche se non avessi preso in considerazione la Gabri come mezzo alternativo, dato che cmq io uso quotidianamente la metro solo per 7 mesi su 12 e neanche tutti i giorni. ma sentite un po’..io pago l’ANNUALE STUDENTI URBANO 150 euro. Se volessi fare il mensile dovrei pagare 10 euro di scheda magnetica che vale 4 anni e 30, sì sì ho digitato bene, 30 euro al mese. Se andassi in motorino tutto il primo semestre e usassi l’abbonamento solo per febbraio-marzo-aprile-maggio arriverei comunque a spendere una cifra pari a 130 euro, se lo usassi anche il primo pagherei 220 euro. Ma vi pare ammissibile? Qui lo dico e qui lo sottolineo, in nero, in grassetto, sottolineato e chi più ne ha più ne metta: A MORTE L’ATM! Che guarda caso venerdì sciopera pure…ladri..
Riprendendo il percorso di oggi, arrivo in università, ascolto..uhm..cioè diciamo che rimango con gli occhi aperti di fronte al prof, la lezione di storia contemporanea. Grazie a Dio di fianco a me c’è Francesca che mi allieta la ‘lezione’ perché il beneamato professore ha la discutibile idea di SPIEGARE il concetto di ‘frequentante’, di ‘crediti’, di ‘laboratorio’, di passare venti minuti a dire che alla fine il manuale ce lo dobbiamo scegliere noi e soprattutto ha la malsana voglia di soffermarsi e commentare uno per uno o quasi i 31 libri citati nel programma. Praticamente la lezione vera e propria è durata qualcosa come 20 minuti e credo che dalla prossima lezione ci sarebbe circa il 90% in meno dei presenti se non fosse che non frequentante in questo caso significa, e l’ha spiegato bene, due libroni in più. Uscita da Festa del Perdono in perfetto orario, contentissima della perfetta coincidenza per recarmi in via Noto, scopro che quelle grandissime teste di cazzo (scusatemi l’espressione ma credetemi un dizionario di insulti non basterebbe a definirli) che lavorano all’ATM hanno soppresso la fermata del 24 che fa(ceva) angolo con via Santa Sofia e hanno spostato il percorso sulla parallela corso Italia. E fosse solo il problema della fermata vabbè..fai 100 metri in più a piedi (o con la 94). No. Così facendo hanno allungato di almeno 15 minuti la tratta mandando a puttane (sono davvero arrabbiata) tutte le possibili coincidenze di un qualunque studente universitario a cui non basta più nemmeno il quarto d’ora accademico. Ora si fa tutta corso Italia, svolta a sinistra in via Bligny (e solo questo fa perdere 10 minuti per fare 2/3 semafori e col traffico..) e poi a destra in via Ripamonti. Che grandissimi deficienti. Così arrivo a lezione con un ovvio quarto d’ora di ritardo e torno a casa con quasi mezz’ora di ritardo. E cmq cari ‘atiemmini’ sappiate che, da quando lo avete cambiato, il vostro sito fa davvero cagare!!!!!!!!
Comunque la giornata si è risollevata dopo il viaggio disumano (questo perché oltretutto il 24 arriva dopo un’attesa di 10 minuti che porta le persone alla fermata a moltiplicarsi esponenzialmente) con un bel pranzetto da Luini. Se non sapete chi è Luini, prima vergognatevi, poi chiedete scusa, infine recatevi in via Radegonda (la via dell’Odeon tanto per intenderci) proseguite fino al 16 e comprate uno dei suoi fantastici panzerotti. Non ne rimarrete delusi. E mentre mangio guardo gli edifici (grigi) di Milano e ciò non va d’accordo con il mangiare perché produce una reazione inversa chiamata nausea o vomito come preferite e allora penso a quello che oggi ha detto il professore matto (così da me soprannominato Bosisio) che oltre ad averci raccontato che per 4 anni la sua ex moglie ogni martedì sera si appartava con un suo amico (sposato anch’egli) al Gugliel Motel (quello all’uscita di Capriate) a sue spese, ci ha detto una frase molto intelligente ‘il mondo non migliora né peggiora. Semplicemente cambia’ e poi ha lievemente insultato i nonni o i genitori che cercando di ‘inculcarci’ che una volta era meglio. E allora non posso che pensare che io sono d’accordo con lui sul fatto che il mondo cambia e non ha senso lasciarsi andare a inutili malinconie ma, e mi permetta professore, il mondo una volta era molto meglio. C’era più verde che grigio; a scuola si imparava davvero, ma davvero e lei lo sa molto bene, lei che per l’esame di letteratura italiana ha dovuto impararsi a memoria 9 canti della Commedia e non le veniva chiesto di che razza era il cagnolino della dama del Giovin Signore; la frutta e la verdura avevano ancora un odore che i ragazzini che lavoravano o che aiutavano i fruttivendoli se lo ricordano ancora (come mio padre); si poteva giocare a pallone per strada perché non passava una macchina neanche a pagarla; i bambini sapevano da dove arrivava il latte e magari sapevano anche mungere; i ragazzi si emozionavano a prendere la bicicletta e andare fino a laghetto a neanche 10 km da casa; bambini e ragazzi che si accontentavano, che sapevano apprezzare il lavoro e la modestia della vita, e sapevano ancora riconoscere il giusto valore delle cose semplici e genuine, quando cacciare le rane era ancora considerato un divertimento. Certo..le tecnologie di oggi ci permettono tutta un’altra vita ma si sono persi valori che non saranno mai più recuperati e io sarò sempre più costretta a sentire ragazzine di 13 anni in tv che parlano di sesso o sull’autobus che dicono ‘che cazzo vogliono le bidelle se io sporco la classe. Il loro lavoro è pulire!!’.
Mi spiace professor Bosisio..io non ci credo che lei preferisce il mondo di oggi.
Etichette: riflessioni, università, vita
sono venuta a trovarti!
Anch'io non ho un ottimo rapporto con l'Atm. Ogni mattina mi faccio un'ora di viaggio su metro e bus affollati. Dove spesso si schiatta dal caldo! e pensa una volta sono pure svenuta avendo già di mio la pressione bassa..
Ciao a presto
Ladybird80
P.S. senti mica ho capito questo modo di commentare perchè non hai scelto il solito?