we are on a rock..spinning infinity..
03 ottobre 2006
Oggi è un giorno in cui tocco la tastiera per la prima volta ora, alle 0:15 e volevo farlo chiedendo scusa per non aver scritto ieri sera. ma poi scopro che anche chi aveva detto che sarebbe passato, non è passato per cui...(vero Sa? ;)). ma sapete come, cadere nella sterile e insulsa descrizione della giornata non è propriamente il massimo che si possa chiedere ad un blog o almeno non ad una persona come me. per cui, come molti saggi dicono, se non ho niente da dire, preferisco tacere.

E' strano fino a pochi minuti fa, precisamente fino a 4 minuti e 15 secondi fa, non avevo la più pallida idea di che cosa scrivere. poi trovo un blog navigando per la rete, di una ragazza normalissima che ha buttato lì qualche canzone tra le sue preferite. io adoro scoprire canzoni nuove così. è successo così con 'the blower's daughter' di damien rice per esempio. navigo a muzzo, come si suol dire, e incontro titoli che mi incuriosiscono. da brava italiana amica della SIAE scarico tutto avidamente col mulo e poi ascolto. e se ti trovi canzoni che ti fanno partire la mente è fatta. canzoni tipo quella che sto ascoltando ora a ripetizione. e sinceramente non vedo l'ora di scaricare le altre. è sempre bello buttarsi su una canzone nuova e quando questa ti piace è una sensazione unica, specie se ti colpisce al primo ascolto perché è come un colpo di fulmine. sì a volte la musica basta. per cosa? non si sa. basta punto. perché se basta significa che stavi cercando qualcosa e il più delle volte questo 'qualcosa' è inspiegabile e delle volte, le volte più fortunate, una canzone lo riempie quel qualcosa e non capirai mai cos'era. ma è bello così. sentire la malinconia dentro delle note sconsciute e dirti 'ma non è possibile, è la prima volta che l'ascolto. non può ricordarmi niente'. ma la musica è così. basta. sempre.

Oggi post musicale? in realtà oggi post sui miei pensieri che arrivano all'improvviso senza 'aspettare la pubblicità' e che quindi non si ha il tempo di ordinare, ma si lasciano drenare, come direbbe Giovanni, giù senza filtro..se qualcuno poi li legge, non li scorre, tanto meglio. per voi.

se poi una canzone riesce a intitolarsi 'la scienza del silenzio' siamo ai limiti dell'opera d'arte. perché il silenzio può significare tante cose. e come ogni cosa al mondo ha le sue regole. ma allora perché una canzone, un semplice insieme di note, riesce a farti provare certe emozioni? mentre scrivo con sotto real player che va, mi sembra di vivere in un film. perché la cosa più bella dei film è che vivi le scene con la musica sotto. e non sai cosa daresti per avere anche tu questa fortuna: la colonna sonora. tutto sembra più facile, ti suggerisce come agire, come sentirti, cosa fare, addiritttura..cosa scrivere in un blog di lunedì sera dopo un allenamento neanche troppo faticoso ma dopo 4 giorni di fila di partite/allenamenti.

quando capitano giorni così mi domando 'cosa sarebbe successo se..?'

Cosa sarebbe successe se invece di basket avessi scelto danza classica? pattinaggio artistico? pallavolo (ahahah dubito fortemente). tuffi? una volta qualcuno di importante mi disse che il basket era il mio sport. come a rassicurarmi: non hai sbagliato scelta. e questo non l'ho mai messo in dubbio. ma come sarebbe stata la mia vita se in quinta elementare avessi seguito il signor Crotti e fossi andata a fare atletica? chissà..

e come sarebbe andata se avessi scelto di fare teatro? come sarebbe andata se avessi deciso di fare l'artistico? e il linguistico? forse così non sarebbe cambiato molto.

Come sarebbe andata se avessi deciso di fare danza e di fare gare professionistiche? e se avessi scelto di vivere al 100% la mia vita davvero? senza buttarmi giù con tutte le avversità? Cosa sarebbe successo se in prima media avessi baciato Jonathan invece di aspettare Federico in terza? Sarebbe cambiata la mia vita futura?

Secondo voi cosa succederebbe se un professore di matematica di una prestigiosa università americana decidesse di lasciare la sua cattedra per andare a fare il benzianaio per 3 anni in un altro stato, così, tanto per fare un'esperienza diversa?
Chiedetelo a Mark O'Connell..perché lui nel 1980 l'ha fatto..e signori..che coraggio!

Ci vogliono scelte come queste per poter dire, in punto di morte, di aver vissuto davvero, bisogna trovarsi al bar sempion di Como a mezzanotte a fare la
corsa con le pinne di venerdì sera per dire di divertirsi davvero. io per ora credo solo di stare occupando il mio tempo. e voi?

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posted by Sisa at 00:21 | Permalink |


5 Comments:


  • At 3/10/06 14:12, Anonymous Anonimo

    grande...

    solo una precisazione...trattasi di bar sempione, a como...sai com'è, loro ci tengono..  
  • At 3/10/06 14:51, Blogger Sisa

    eheh ok correggo immediatamente;)  
  • At 3/10/06 16:29, Anonymous Anonimo

    nè diva nè barbona.
    .. Spammer =)

    magari ripasso.  
  • At 3/10/06 16:38, Anonymous Anonimo

    Ciao :-)...
    apparteniamo alla stessa categoria.
    Bisou  
  • At 3/10/06 16:47, Anonymous Anonimo

    Sarà senz'altro un onore leggere le tue pagine ... intanto aspetto te ... un saluto ... Lorenzo