Ieri in uno dei palazzi vicini al mio è stato accoltellato un uomo. Lì per lì non abbiamo saputo specificare bene l'accaduto. Oggi sul giornale della metro c'era un articoletto di 7 righe (con una colonna larga 3 cm..quindi le righe forse sono 2-3!) in cui spiegavano che l'uomo è stato accoltellato dalla moglie in seguito ad una lite e che la figlia ha assistito alla scena. Devo ammetterlo, ma sotto sotto sono stata contenta di leggere la notizia sul giornale, seppur quello della metro.
A lezione stamattina, per l'ennesima volta, sapevo la risposta a una delle domande del docente (linguistica generale) ma non ho alzato la mano, per l'ennesima volta, per paura di dire una cretinata. Ovviamente poi invece erano risposte corrette o cmq 'spunti di riflessione interessanti. la ringrazio per averli messi in evidenza'. Cazzo.
Tornando a casa sull'autobus noto che una ragazza che sta salendo ha gli occhi lucidi. Dopo poco da dietro sentiamo arrivare singhiozzi e tutti ci accorgiamo che la ragazza in questione sta piangendo vistosamente. Una signora si avvicina anche a chiederle probabilmente cosa le sia capitato. Io avrei voluto farlo, ma non l'ho fatto.
Tutti questi avvenimenti hanno un solo denominatore comune: il protagonismo. Non quello nocivo, invadente ed egocentrico. Si può essere anche protagonisti discreti oppure non esserlo come nel mio caso. Mi sono domandata perché il più delle volte rimango spettatrice anziché agire e purtroppo questa è una cosa che si ripercuote in tutti gli aspetti della mia vita, anche nello sport. Non è piangersi addosso, non ne soffro. Però mi infastidisce molto. Dovrei prendere più coraggio e rendermi più protagonista. Un piccolo chiarimento: il primo espisodio, quello della coltellata, non significa che vorrei accoltellare qualcuno o essere accoltellata. Leggiamo più tra le righe. Significa che sono contenta quando si parla in tv o sulla stampa del mio mondo, anche se per fatti negativi. Per questo non sono fiera di me nel dire che sono contenta che fosse sul giornale, anche se questo non cambia certo gli eventi. Questa sorta di protagonismo al positivo che ho citato prima penso caratterizzi (o almeno lo spero) la maggioranza delle persone, no? E chi non lo ammette un pochino ipocrita è. Se non è tv o giornali, sono le persone che ci circondano o che ci interessano. Insomma il bisogno di essere presi in considerazione tra la folla è intrinseco della natura umana, credo. Però ci sono persone che fanno sì che questo accada e persone che non lo fanno, o non ce la fanno. io sono questo genere di persone, passive. terribilmente passive. e la dimostrazione è che riconosco questo aspetto di me ma non sono in grado di cambiarlo. e vabè..
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