L'origine dell'amore
04 novembre 2007
Quando la Terra era ancora piatta, quando le nuvole erano ancora fatte di fuoco e quando le montagne si allungavano verso il cielo a volte anche oltre, le persone vagavano sulla Terra come grandi barili roteanti: avevano due paia di braccia, due paia di gambe e avevano due facce che spuntavano fuori da una testa gigante cosìcché potevano guardare tutto intorno a sé e potevano parlare mentre leggevano. E non avevano mai saputo niente dell’amore. Tutto ciò era prima della nascita dell’amore. Allora c’erano tre sessi: uno che appariva come due uomini attaccati schiena a schiena chiamati Figli del sole. Simili nella forma e nel contorno erano le Figlie della terra che sembravano due ragazze avvolte in una. E i Figli della luna erano come una forchetta ficcata in un cucchiaio: erano un po’ sole, un pò terra, un po’ figlia, un po’ figlio. Un giorno gli dei si spaventarono abbastanza della nostra forza e dalla nostra resistenza e Thor disse: “Li ucciderò con il mio martello così come ho ucciso i giganti”. Ma Zeus disse “No è meglio se mi lasciate usare i miei fulmini come se fossero forbici: li taglierò come ho tagliato le gambe alle balene e come ho trasformato i dinosauri in lucertole. Allora afferrò qualche dardo e fece una risata dicendo: "Li dividerò esattamnte a metà, li taglierò proprio nel mezzo". Dopodiché le nuvole si ammassarono in enormi palle di fuoco. Così il fuoco scoppiò giù dal cielo in dardi come lame luccicanti di un coltello e lacerò la carne dei figli del sole, della luna e della terra. E qualche dio indiano cucì la ferita in un buco, lo sistemò sulla nostra pancia per ricordarci il prezzo che abbiamo pagato. E Osiride e gli dei del Nilo riunirono una tempesta per scatenare un uragano in grado di farci disperdere in un flusso di pioggia e vento e crearono un mare di onde per travolgerci. E se non ci sapremo comportare bene ci taglieranno di nuovo e allora saltelleremo su un solo piede guardandoci attraverso un solo occhio.

L’ultima volta che ti ho visto eravamo appena stati divisi in due. Tu guardavi me. Io guardavo te. E avevi un’aria così familiare ma non ti ho potuta riconoscere perché c’era del sangue sul tuo viso e c'era del sangue nei miei occhi. Ma potevo giurare dalla tua espressione che il dolore che c’era in fondo alla tua anima era lo stesso che c’era in fondo alla mia. Quello è il dolore che traccia una linea retta attraverso il cuore: lo abbiamo chiamato Amore. Così ci gettammo le braccia al collo l’uno dell'altra provando a riattaccarci: stavamo facendo l’amore. Era una sera fredda e buia di tanto tempo fa quando dalla potente mano di Giove successe la triste storia di come siamo diventati creature con solo due gambe. Questa è la storia dell’origine dell’amore.

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posted by Sisa at 02:19 | Permalink |


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